Il valore della musica: emozione, sogno e armonia interiore

Musica come linguaggio universale

Il valore della musica: emozione, sogno e armonia interiore

Il valore della musica: tra emozione, sogno e armonia interiore

La musica accompagna l’essere umano fin dalle sue origini. È una delle forme d’arte più universali, capace di attraversare epoche, culture e lingue, e di parlare direttamente a quella parte profonda antica del nostro cervello che riconosce ritmo, armonia e vibrazione come elementi vitali.

Musica come linguaggio universale e adattamento

La musica nasce anche da un bisogno profondo dell’essere umano: quello di adattarsi al mondo e, allo stesso tempo, di trasformarlo in emozione. Come scrive David Byrne nel suo libro Come funziona la musica, anche i versi degli uccelli si sono evoluti per risuonare con l’ambiente, non per dominarlo.

Allo stesso modo, ogni composizione musicale nasce da un dialogo tra chi crea e il contesto in cui quella creazione prende vita. Il genio artistico non consiste solo nell’inventare qualcosa di nuovo, ma nel farlo vibrare in perfetta sintonia con ciò che lo circonda.

Quando la cosa giusta è al posto giusto, quando una melodia, una parola o un suono si armonizzano con l’atmosfera, il tempo, lo spazio, avvertiamo una risonanza emotiva che ci commuove. È in quell’istante che l’arte, e la musica in particolare, diventano esperienza viva.

La musica, in questo senso, è un linguaggio universale che unisce la nostra natura più istintiva e quella più spirituale. È come se, ascoltando o creando, ci adattassimo e nello stesso tempo ci espandessimo, trovando un equilibrio tra l’ambiente esterno e il nostro mondo interiore.

Musica come bussola emotiva e strumento di regolazione

Ascoltare o creare musica è un modo anche per entrare in contatto con sé stessi. Quando ci sentiamo confusi o travolti dal nostro vivere, la musica diventa come una bussola interna: ci riporta a una dimensione di armonia, di gioia di vivere e di serenità.

Le neuroscienze confermano che la musica stimola i neuroni specchio, i quali ci permettono di risuonare con ciò che ascoltiamo, come se fosse un bisogno interno che trova finalmente espressione.

In questo modo, la musica amplifica e regola gli stati emotivi, aiutandoci a modulare l’umore e a riappropriarci della nostra energia vitale. Ma la musica non è solo emozione: è anche creazione e sogno.

L’arte, in tutte le sue forme, ci eleva e ci ricorda che esiste una dimensione più leggera e poetica della vita.

Sogno, ideoprogrammazione e benessere interiore

John Lennon, nella celebre canzone Imagine, canta “You may say I’m a dreamer, but I’m not the only one”, invitandoci a coltivare quella dimensione sognante e visionaria che abita in ciascuno di noi.

Sognare, immaginare, ideoprogrammare non significa fuggire dalla realtà, ma piuttosto imparare a dialogare con essa in modo nuovo. L’ideoprogrammazione, ossia la capacità di immaginare un sogno e di orientare la mente verso di esso, stimola i meccanismi cerebrali profondi, attivando connessioni tra le aree più antiche del cervello: il sistema limbico, il cervello rettiliano e quello intestinale.

Quando queste parti lavorano in armonia, nasce una forma di allineamento interiore che può favorire il benessere e la realizzazione personale.

Musica e psicoterapia: un ponte tra coscienza e profondità

La musica diventa allora un ponte tra mente conscia e mente profonda, un mezzo attraverso cui riconnettersi a se stessi e ai propri desideri. Nella pratica psicoterapeutica, può rappresentare un potente strumento di esplorazione e integrazione.

Alcuni approcci come il TAP (Terapia dell’Amore Perduto) o il PIR, affine al metodo EMDR, utilizzano l’ideoprogrammazione e la stimolazione bilaterale per aiutare il cervello a rielaborare esperienze emotive bloccate. Anche la musica, attraverso il ritmo e la vibrazione, può favorire una forma naturale di risonanza che aiuta a sciogliere tensioni e a ricostruire connessioni interne.

La musica come accesso al mondo interiore

Ascoltare una melodia, lasciarsi toccare da un testo, risuonare con una voce, significa aprire una porta verso il nostro mondo interiore. La musica ci insegna a dare spazio al sentire, a ciò che spesso nella quotidianità rimane inascoltato.

È un linguaggio emotivo e universale che ci parla di nostalgia, desiderio, speranza, ma anche di rinascita e di amore.

In fondo, il valore più profondo della musica sta proprio in questo: nel ricordarci che l’essere umano non è solo ragione e funzione, ma anche sogno, vibrazione e sentimento.

Coltivare la musica nella propria vita, sia attraverso l’ascolto che attraverso la creazione, significa nutrire quella parte di noi che aspira alla bellezza e all’armonia.

E in un tempo in cui tutto sembra volerci spingere verso l’efficienza e la produttività, la musica ci invita invece a fermarci, respirare e ricordare che sognare, come cantava John Lennon, è ancora una delle forme più autentiche di libertà interiore.

Bibliografia

  • Byrne, D. (2013). Come funziona la musica. Milano: Bompiani.
  • Levitin, D. J. (2007). Il cervello musicale. Milano: Codice Edizioni.
  • Sacks, O. (2009). L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello. Milano: Adelphi.
  • Gallese, V., & Morelli, U. (2024). Cosa significa essere umani? Milano: Raffaello Cortina Editore.
  • Baiocchi, P. (2015). Gestalt Empowerment. Safarà Editore.
  • Baiocchi, P. (1992). La comunicazione affettiva e il contatto. Edizioni Gestalt Trieste.
  • Santori, S. Mindset Biohacking. StreetLib S.r.l.

Ascolta Imagine di John Lenon

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