Bullismo: come aiutare un figlio

Bullismo: come aiutare un figlio

EMOZIONI E FAMIGLIA: LA PSICOLOGA RISPONDE

Sono una mamma molto preoccupata perchè mio figlio di 13 anni, timido e insicuro, è tornato a casa particolarmente scosso x essere stato vittima di comportamenti aggressivi e provocatori da parte di una banda di ragazzotti, tra i quali anche qualche compagno di classe, che l’avevano aspettato dietro l’angolo della scuola.
Io e mio marito siamo molto preoccupati per questo accaduto e ci chiediamo come poter aiutare nostro figlio.

Giovanna, Pordenone.

Risponde Tiziana Romano, psicoterapeuta a Bergamo:

Un ragazzo come suo figlio, che lei descrive timido e insicuro, può esser facilmente preso di mira da ragazzi che manifestano la loro difficoltà di vivere e i loro problemi tramite comportamenti aggressivi, trasferendo le loro insicurezze sulle vittime e illudendosi in questo modo di essere forti.
Se mio figlio fosse stato oggetto di bullismo lo incoraggerei a parlare, parlare, parlare affinché l’eventuale mortificazione subita trovi uno spazio di accoglienza all’interno della famiglia.
Vi consiglio poi di segnalare l’episodio al dirigente scolastico e agli insegnanti in modo che la scuola organizzi dei momenti di riflessione sia per i ragazzi sia per gli adulti.
Tutto questo perchè si rifletta su un comportamento che è una chiara comunicazione di disagio, ricorrendo all’aiuto anche di figure specializzate (psicologi, psicopedagogisti) che fanno parte dell’equipe della scuola, e si produca un cambiamento nei comportamenti più rispettosi dei valori della socialità.
Certo è che avere una famiglia, come ritengo sia la sua, sensibile ai disagi emotivi e psicologici di un figlio, e aperta al colloquio, è già un’ottima base di partenza.
Suo figlio potrà trovare un campo fertile per potersi riconoscere e rispecchiare e non sentirsi solo nell’affrontare le difficoltà della vita.

 

Articolo uscito sul Settimanale Oggi

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.