L’ombra e la sua inclusione per una vita autentica

L’ombra e la sua inclusione per una vita autentica

Il noto psicoanalista Jung , fondatore della psicologia analitica, riteneva che la personalità umana si costituisce di Luce e di Ombra e compito di ognuno di noi, nel corso della vita, è quello di integrare queste due parti e non tenerle scisse o proiettate sull’altro nelle relazioni.

Questo processo non sempre è semplice e naturale, sopratutto in conseguenza di traumi che interrompono una sana evoluzione della personalità e generano spesso la costruzione di un’identità mascherata o di un ” falso sè ”, come sostiene Winnnicott, che tende a rimuovere gli aspetti Ombra di sè più penosi e disturbanti.

L’Ombra viene rimossa e proiettata all’esterno su soggetti e situazioni per cui rimane inconscia ed è sperimentata come un destino persecutorio perchè è alienata dalla personalità e proiettata all’esterno. Come Jung afferma:”La figura dell’Ombra personifica tutto ciò che il soggetto non riconosce e che pur tuttavia , in maniera diretta o indiretta, instacabilmente lo perseguita : per esempio tratti del carattere poco apprezzabili o altre tendenze incompatibili”.

Tuttavia più l’Io diventa forte e consapevole della sua parte inconscia più inizia ad esplorare gli aspetti oscuri della sua personalità, includendoli e riconoscendoli, non odiandoli o proiettandoli fuori da sè come la storia personale purtroppo lo ha indotto a fare per sopravvivere o essere visto.

In questo viaggio nell’inconscio l’Io può finalmente Svelarsi a se stesso e come in una Rinascita imparare gradualmente a integrare le parti di sè rinnegate, scoprendo la sua Unicità , fatta di umanità ed autenticità.

Freud a proposito diceva: ”Dove era l’Es là sarà l’Io” intendendo con questa metafora la necessità di imparare appunto a governare gli aspetti negati e irrazionali del proprio mondo interno, che, se riconosciuti e accettati, possono rivelarsi una risorsa importantissima per la nostra maturazione psicologica e una vita più integra ed appagante.

Quando il soggetto vive negando l’ esplorazione della sua parte inconscia e della sua Ombra tenderà invece a proiettare in una coazione a ripetere al di fuori di sè queste parti negate rimanendo incapace di comprendere quanto sia lui stesso a danneggiare la propria vita e quella degli altri diventando l’artefice della sua falsa coscienza.

Se l’Ombra rimane inconscia diventa infatti carica di negatività e affettività distruttiva che ha il potere di disorientare l’io, irrigidirlo e destrutturarlo.

In questo modo viene compromesso il processo di individuazione e ampliamento della propria consapevolezza che invece include l’elaborazione dell’Ombra, portatrice del valore unico e insostituibile di ogni persona.

Sarebbe allora meglio imparare ad includere questo lato oscuro e riconoscerlo per ritrovare una rinnovata vitalità e creatività: c’è luce anche nel buio!

Se incominciamo ad ammettere e amare anche i lati meno gradevoli e più fastidiosi della nostra personalità potremo regalarci la possibilità di conoscerci nella nostra interezza e naturalezza. Integrando la nostra parte umbratile inizieremo ad attingere all’ energia sotterranea che essa cela risvegliando il nostro potenziale energetico, che utilizziamo per combatterci e dividerci, e che diventerà il ponte per evolvere, amarci e diventare finalmente noi stessi “al di là del bene e del male” come sostiene Nietzsche.

Inizieremo così a suparare una visione unilaterale e giudicante della psiche divisa tra bene e male e ritrovare una visione indivisa e integra dell’ umana esistenza che consentirà un vero ascolto di sè e del mondo e l’espressione di un linguaggio non più allusivo, superficiale e aperto ad ulteriori interpretazioni ma esplicativo e orientato all’autenticità sopratutto nell’ambito degli affetti e dell’amore.

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